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L'Oltregiogo (chiamato anche Oltregiovo o Oltregioco, Oltrazovo in ligure) è una regione storica che si trova a ridosso delle attuali Liguria e Piemonte.
Si estende su parte dell'appennino ligure a nord di Genova e sulle sue propaggini collinari, oltre lo spartiacque appenninico (superato attraverso il passo dei Giovi, il passo della Bocchetta ed il passo del Turchino). Insiste fra la Provincia di Genova e quella di Alessandria. Si tratta di quei territori che anticamente appartenevano alla Repubblica di Genova ed ai Feudi Imperiali confinanti, che con essa avevano rapporti di federazione o erano di proprietà di cittadini genovesi.
I comuni che oggi si trovano sotto il Piemonte facevano parte della Provincia di Novi, soppressa nel 1859 dalla legge del primo ministro Urbano Rattazzi, che l'annesse alla Provincia di Alessandria.
L'Oltregiogo e la Legge Rattazzi
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LA MARCA OBERTENGA al tempo del SACRO ROMANO IMPERO
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Alla fine del primo millennio il territorio dell'attuale Oltregiogo rientrava nella cd "marca obertenga". In particolare buona parte dell'attuale Ovadese costituiva quella parte della marca obertenga direttamente confinante con la marca aleramica.
Nel 952, in un territorio che si estendeva ad arco dalle Alpi Marittime fino al Tirreno, erano state costituite dal marchese di ivrea e re d'italia Berengario II, in funzione antisaracenica: le marche Arduinica, Aleramica ed Obertenga. Sul territorio erano sparsi numerosi castelli, sistema portante nell'azione di controllo e di difesa della regione.
Nello stesso anno Ottone I di Sassonia intraprese una campagna in Italia, conquistò la Lombardia e sposò Adelaide di Borgogna. Costei era vedova del re d'Italia Lotario II che era stato ucciso presumibilmente da Berengario II il quale, per distogliere i sospetti da sé, impose ad Adelaide il matrimonio con il proprio figlio Adalberto. La regina riparò nel castello di Canossa invocando l'aiuto di Ottone. Con il matrimonio celebrato a Pavia, capitale all'epoca della Lombardia, Ottone s'impossessò del titolo di Re dei Franchi e degli Italici. Dal 962 Ottone I divenne il primo Imperatore del Sacro Romano Impero e solo con diploma datato 23 marzo 967, il marchese Aleramo ottenne dall’imperatore Ottone I di Sassonia la donazione di tutte le terre comprese tra il Tanaro e il mar Ligure. Tale donazione può essere considerata l’atto ufficiale di nascita del Monferrato, l'altra anima del territorio ovadese. Negli atti storici, la stessa Ovada è menzionata per la prima volta nel 967 quando Ottone I dona al Marchese Aleramo una villa in territorio di Ovada, che era sottoposto al Monastero di San Quintino di Spigno Monferrato.
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La Leggenda di Aleramo
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IL FORTE DI GAVI
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Il Forte di Gavi è una fortezza storica di tipo prettamente difensivo costruita dai genovesi su un preesistente castello di origine medioevale. È di proprietà demaniale ed è adibito a struttura museale.
Si trova nella cittadina piemontese di Gavi, lungo la via Postumia che nell'antichità collegava la Repubblica di Genova al Basso Piemonte (Monferrato) e alla Lombardia continua
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IL CASTELLO SPINOLA DI CAMPO LIGURE
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Il castello Spinola è un edificio difensivo sito in via del Rivale a Campo Ligure, nella valle del torrente Stura.
È difficile datare la reale edificazione del castello poiché la sua architettura e struttura presenta diverse fasi edilizie. Alcune parti di esso quali il tessuto murario della struttura esagonale esterna sembrerebbe risalire al periodo medievale, databile tra il XII e il XIII secolo, mentre la torre potrebbe essere un rifacimento molto più moderno di una precedente torre eretta nel Medioevo continua
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IL PONTE ROMANICO DI TIGLIETO
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È un monumento che potremmo associare al vicino complesso della Badia.
Di epoca romanica, è stato restaurato negli anni '90 anni fa con l'apporto determinante del Comune di Tiglieto.
Per raggiungerlo basta seguire la strada provinciale che collega Tiglieto con Urbe-Sassello.
Poco prima di arrivare al bivio per la Badia, percorrendo il ponte in cemento armato sull'Orba, alla nostra destra possiamo già ammirarlo.
Si presenta interamente in pietra di serpentino,con una struttura possente e con cinque arcate di cui quella centrale è la più grossa (è alta circa 20 metri).
Noi consigliamo di lasciare l'auto dove la si lascia anche per visitare la Badia e di ripercorrere a piedi la strada provinciale verso Tiglieto continua
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LA BADIA DI TIGLIETO
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L' abbazia di Santa Maria e Santa Croce di Tiglieto è ubicata nell'entroterra genovese, a poca distanza da Sassello. La bellezza del paesaggio che circonda il monastero stupisce ed affascina ancora oggi il visitatore.
Giungendo in questa valle, non ancora rovinata da interventi indiscriminati dell'uomo, sembra di immergersi in una dimensione senza tempo e di "respirare" quella pace, fonte di raccoglimento e ascesa verso Dio, fondamentale per la vita monastica. Per tutti gli abitanti della zona l'intero complesso architettonico viene denominato Badia e costituisce da sempre un punto di riferimento religioso, culturale e affettivo.
Chiunque si avvicini alla piana non può rimanere immune dal fascino che Badia esercita a prima vista continua
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I RESTI DELL'ANTICA LIBARNA
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Libarna era un'antica città romana eretta nel I secolo a.C su un preesistente insediamento di popolazioni liguri, situata sulla riva sinistra dello Scrivia, sul tratto della via Postumia tra Genua e Dertona, nelle vicinanze dell'odierna frazione Libarna del comune di Serravalle Scrivia, in provincia di Alessandria.
L'area degli scavi di proprietà dello Stato Italiano, otre che sito archeologico è teatro anche di eventi museali, musicali ed artistici.
Il percorso del decumano si conclude in corrispondenza del più imponente degli edifici pubblici messi in luce, l’anfiteatro a terrapieno, in grado secondo le stime di ospitare fino a 8 mila spettatori. Dagli scavi si sono rivenuti frammenti di pavimenti in lastre di marmo, oltre ad un mosaico di grandi dimensioni rappresentante il mito di Licurgo e Ambrosia.
I più significativi tra i materiali archeologi recuperati sono attualmente esposti presso l’Area Museale di Libarna, ospitata nel Palazzo comunale di Serravalle Scrivia. L’area archeologica di Libarna è invece aperta al pubblico continua
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