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Le terre dell'Ovadese sono, si può dire da sempre, vocate alla coltivazione della vite e alla produzione di un ottimo vino, innumerevoli testimonianze di questa affermazione sono rintracciabili fra i documenti delle varie epoche.

 

Il vitigno è sempre lui: il “dolcetto”, che in Monferrato e nelle Langhe, declinato in undici diverse denominazioni d’origine, ha prodotto negli ultimi due secoli il vino quotidiano dei piemontesi, molto spesso alternato al “barbera”.

Ma la natura dei terreni (fra i quali eccellono le marne di Cèssole) le esposizioni e il microclima molto diversi da quelli delle altre zone fanno si che, da sempre, il vitigno dolcetto, a Ovada, sappia esprimere caratteristiche originali e tutte sue: profumi, corpo, struttura e una capacità di maturare e invecchiare uniche di questo territorio, costituito dai 22 comuni collinari che circondano Ovada. Anticamente, nel mondo vinicolo, non si usava la parola “dolcetto”, ma “uva di Ovada”. Non a caso, la D.O.C. Dolcetto d’Ovada è cronologicamente la più antica: del 1972, voluta proprio per sottolineare e garantire al consumatore quelle specificità qualitative che il territorio offre.

Da molti anni i vignaioli più ambiziosi, nelle zone più vocate, hanno potuto produrre la tipologia di vino definita “dolcetto superiore”, rispettosa di un disciplinare più restrittivo: un vino maturato più a lungo e in grado di affrontare l’invecchiamento in modo sorprendente. Questa caratteristica, ampiamente riconosciuta da tutta la critica enologica, e dalle nicchie di mercato più attente, ha aperto la strada all’ottenimento, avvenuto nel 2008, della Denominazione d’Origine Controllata e Garantita: è la nascita dell’ OVADA D.O.C.G. il cui disciplinare è ancora più severo in termini di resa delle vigne, loro età minima e parametri qualitativi.

Anche il percorso storico del mercato del Dolcetto d’Ovada è diverso da quello degli altri Dolcetto piemontesi: l’estrema vicinanza del mare, così importante nel caratterizzare il microclima ovadese, ha significato anche la grande facilità d’accesso al mercato ligure: non è sbagliato dire che mentre tutti gli altri Dolcetto accompagnavano a tavola i piemontesi, quello d’Ovada, per decenni, ha soprattutto placato la grande sete di Genova e della riviera ligure.

 

 

 

 

 

 

Consorzio dell'Ovada D.O.C.G.

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