forex trading logo
Home Il castello che non c'è


Il Castello di Ovada

 


È rimasto solo il nome della piazza antistante e una targa "In questo luogo sorgeva l'antico Castello di Ovada" a testimoniare la presenza del Castello che non c'è.

In corrispondenza dell’attuale piazza Castello, nei secoli passati si innalzava uno sperone roccioso di origine tufacea, formato dalla millenaria erosione dei torrenti Orba e Stura, nel punto in cui essi confluiscono.

In questa posizione strategica, rilevata diversi metri anche rispetto all’abitato e pressoché inespugnabile per il profondo fossato che verso sud ne sbarrava l’ingresso principale, sorgeva l’antico castello di Ovada, al riparo del quale si formò il primo nucleo della città.

Secondo la tradizione, su quella roccia, in epoca romana, sorse una torre quadrata in pietra, posta di guardia al guado dei fiumi. Diversi secoli dopo lo stesso luogo venne scelto dagli aleramici Del Bosco quale sede del loro castello (sec. XI).

Sotto il dogato di Antoniotto Adorno (1384-1396) il castello, fatta eccezione per la torre quadrangolare di origine romana sopra ricordata, fu completamente riedificato e si configurò con un’imponente cinta merlata con torri di guardia agli angoli e con un torrione rotondo, del diametro di otto metri, posto dalla parte del borgo a difesa dell’entrata principale.

Nel corso dei secoli il castello subì numerosi assedi. Nel 1672, durante la guerra che oppose la Repubblica di Genova ai Savoia, venne parzialmente distrutto per lo scoppio della santabarbara. Successivamente l’uso di artiglierie sempre più efficaci lo rese indifendibile, sicché venne abbandonato e cadde in rovina.

Alla metà dell'Ottocento ne venne decretata la demolizione, che venne estesa anche alla roccia tufacea sulla quale era costruito. Con i detriti vennero ricavati i riempimenti per la costruzione di Lungo Stura Michele Oddini e successivamente di Via Lung’Orba.

Sorte ancora peggiore è toccata ai resti della città romana, rinvenuti alla fine del '800 durante i lavori per la costruzione della ferrovia e fatti "sapientemente" sparire per non creare intralci alla ferrovia, come era invece avvenuto tra Serravalle Scrivia ed Arquata Scrivia dove era stata rinvenuta l'antica città romana di Libarna.

Purtroppo dell'antico castello di Ovada e dei resti della città romana non rimane più nulla così siamo rimasti uno dei pochi centri dell'Alto Monferrato privo di un castello.

A dire il vero, un castello ad Ovada ci sarebbe ancora, infatti, appena fuori dal centro cittadino, in direzione di Novi vi è il castello di Lercaro, ma anche quello è in rovina ed è stato devastato dall'incuria.

Informazioni tratte da "Le guide dell'Accademia Urbense" e da articolo su www.ovada.it

 


scritti dello storico Gino Borsari
 


 

APPROFONDIMENTO

DELLO STORICO

Gino Borsari

Storia, tradizione e leggenda sull'antico Castello di Ovada.

 

 

 

Atto Consolare del Comune di Ovada del 15 giugno 1846 rep. 1319

"Demolizione di una parte dell'antico Castello di Ovada"

"...riconosciuta l' urgenza di demolire i miseri avanzi di questo antico e cadente castello, quale sovrastando strada e ponte del Comune frequentatissimi, fassi evidente di giorno in giorno il pericolo di disastri, nonchè dalla caduta dei muri predetti possa derivare necessariamente pur quella del ponte, come ben saviamente avverte il perito dell'arte che esplorò la località e fecevi maturo esame....".

La leggenda del Castello di Ovada



Sito realizzato da Gianni Zillante by joomla!. Designed by: Free Joomla Theme vps Valid XHTML and CSS.