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Home tra colline e natura

Camminare insieme al CAI - Prossimi Appuntamenti

L'Ovadese in Bicicletta


 

OVADA - ARENZANO

passando per Crocetta di Tiglieto-Faiallo-Passo della Gava
Basta un piccolo passo e sei già in viaggio

Si inizia dalla stazione ferroviaria di Ovada (180 m), si percorre il lungo viale alberato e all’altezza della seconda rotonda si svolta a destra sulla SS 456 del Turchino e si prosegue per circa 1 km fino ad incontrare sulla destra la strada per “La Volpina” dove si svolta per proseguire. Raggiunto uno sterrato chiuso da una catena, lo si oltrepassa per poi svoltare a sinistra e, dopo 150 m, continuare a sinistra per oltrepassare un rio e iniziare la salita che in breve conduce al cimitero della frazione Costa di Ovada. (280 m)

Il percorso prosegue sulla sinistra del cimitero e prosegue in salita per il bosco, costeggiando la destra orografica del rio fino a raggiungere la Strada del Termo. (425 m) Da qui, svoltando a sinistra, inizia il tratto di percorso più lungo su strada asfaltata. Si sale gradatamente, aggirando ad Ovest il Bric della Cacalupa con la piccola e maltenuta Cappelletta della Madonna del Rosario, passando per i ruderi della Cascina Moglia, fino al Colle Battura. (540 m) Si continua in discesa fino all’incrocio con la SP 79 dove si mantiene la destra, proseguendo in quota tra prati, boschi e cascine. Giunti al bivio Colle Garrone, finalmente si abbandona l’asfalto per proseguire di fronte, imboccando un sentiero che attraversa i pini marittimi per poi giungere sulla SP64 che conduce a Tiglieto. Da qui si può vedere il Monte Calvo continua

 




 

 

OVADA - SANTUARIO MADONNA DELLA GUARDIA

passando per la Colma
Basta un piccolo passo e sei già in viaggio

Dal centro di Ovada si scende verso il casello dell'autostrada (Milano-Genova)poi si sale verso il paese di Belforte quindi si sale su comoda strada asfaltata in direzione del monte Colma e fino al termine dell'asfalto stesso.

quì si prende il bivio a sx che scende su sterrato con segni gialli e che porta in loc.Fontanassi(m.830)e poi sale ancora fino a raggiungere i 946 metri del m.Pracaban.

Dalla cima del Pracaban si segue il sentiero contrassegnato da un quadrato giallo vuoto che si dirige fino ad incrociare la strada che porta alle capanne di Marcarolo poi si sale verso la capella dell'Assunta e si continua su strada asfaltata (o in alternativa su sentiero) fino ai Piani di Praglia (m.838)poi al sucessivo passo di Praglia si svolta a destra in direzione della colla del Canile( sentiero contrassegnato da un triangolo rosso pieno)si aggira il monte Proratado (m.928) e sucessivamente si scende ripidamente fino alla frazione di Lencisa.

Quì solo un'ultima salita e si perviene al piazzale del santuario della Guardia continua

 




 

I LAGHI DEL GORZENTE


Sentiero Ponte Nespolo - Lago Bruno
Basta un piccolo passo e sei già in viaggio

 

 

I laghi del Gorzente sono un gruppo di tre invasi artificiali dell'Appennino ligure che alimentano gli acquedotti di Genova: il lago Lungo (684 mt.) ed il lago Badana (700 mt.) a monte, il lago Lavezze o Bruno (646 mt.) a valle. Il lago Lavezze ed il lago Lungo si trovano al confine tra la provincia di Genova e la provincia di Alessandria, mentre il lago Badana si trova completamente in territorio piemontese.

Si attraversa il territorio del Parco “Capanne di Marcarolo” seguendo la strada provinciale SP 165 fino al km 13,400 dove si passa il guado sul Gorzente; dopo circa 200 metri si incontra un tornante nei pressi del quale si parcheggia l’auto in una delle piazzole a fianco della provinciale. Il sentiero parte dal tornante, a quota 507 mt., e costeggia il torrente Gorzente, inoltrandosi in un’area boscata che vede la presenza di acero di monte (Acer pseudoplatanus), sorbo montano (Sorbus aria), castagno (Castanea sativa), nocciolo (Corylus avellana) e ciliegio (Prunus avium) continua

 

IL CRINALE TRA LE COLLINE

da Silvano d'Orba a Mornese
Basta un piccolo passo e sei già in viaggio

 

 

Interessante percorso su strade campestri che passando sul crinale di destra idrografica del Torrente Piota collega la bassa Valle Orba con Mornese – mt 380 s.l.m, porta del Parco delle Capanne di Marcarolo. L’itinerario anche in corrispondenza di tratti asfaltati utilizza strade a volume di traffico veicolare pressoché nullo, mantenendosi su un crinale molto panoramico; può essere percorso in qualunque stagione ed è abbastanza intuitivo, nonostante la presenza di numerose deviazioni conducenti a fondi privati. Dall’abitato di Silvano d’Orba – mt 175 s.l.m. (incrocio via XX Settembre – Via Valle) ci dirigiamo per poche centinaia di metri lungo quest’ultima via, abbandonandola alla nostra sinistra per salire verso la collina seguendo con ripide svolte dapprima su asfalto, poi (nei pressi di una edicola votiva) su sentiero verso la Chiesa di San Pancrazio: da qui parte uno sterrato dapprima in lieve discesa, poi con ondulazioni che prosegue nel bosco e successivamente su crinale panoramico tra vigneti: all’innesto su una sterrata più importante pieghiamo a sinistra proseguendo in falsopiano con la valle del Torrente Piota alla nostra destra. Il percorso è agevole e molto panoramico, mantenendosi sempre in cresta, sullo sfondo il Monte Tobbio. Giungiamo ad una selletta ove ci immettiamo su una strada asfaltata, in salita, che in breve conduce al casale “Setteventi”; passato quest’ultimo proseguiamo sempre su crinale incrociando e oltrepassando la strada che unisce la frazione S.Rocco di Castelletto d’Orba a Lerma; dopo qualche centinaio di metri sulla nostra destra alla sommità di una collina scorgiamo i ruderi della Torre Albarola continua

 

MONTE TOBBIO



Sentiero Valico degli Eremiti - Monte Tobbio

Basta un piccolo passo e sei già in viaggio

Nel Parco 'Capanne di Marcarolo' uno degli itinerari più frequentati, ma anche tra i più suggestivi è quello che porta al Monte Tobbio, cima dalla cui altitudine di mt. 1092 si può godere di un suggestivo panorama a 360° su tutte le valli circostanti e sulla pianura alessandrina. Il sentiero parte in località Valico degli Eremiti, all'incrocio tra le strade provinciali 165 (proveniente da Bosio) e 166 (proveniente da Voltaggio), dove si trova l'omonima chiesetta a mt. 559; a sinistra della chiesetta si vede immediatamente l'attacco della mulattiera che è contraddistinta con il segnavia FIE oo- e con il segnavia bianco/rosso del Cai continua




 

I LAGHI DELLA LAVAGNINA

Laghi della Lavagnina - Valico degli Eremiti

Basta un piccolo passo e sei già in viaggio


Si segue la strada provinciale SP 170 verso Lerma; superato il ponte sul Torrente Piota si prosegue per circa 500 metri e poi si prende una stradina asfaltata sulla destra che si segue per 2,5 km; al successivo bivio si tiene ancora la destra proseguendo per altri 2,2 km. fino a trovare un nuovo bivio su strada inghiaiata dove bisogna tenere la sinistra (direzione Diga); dopo 1,5 km. si trova una piazzola di sosta dove parcheggiare l’auto. Splendido itinerario che parte in prossimità della casa del custode della diga (mt.337) e segue la stradina che costeggia il Lago Inferiore della Lavagnina, tra ambienti rocciosi ed altri boscati con presenza di rovere (Quercus petraea), sorbo montano (Sorbus aria), castagno (Castanea sativa), nocciolo (Corylus avellana), alternati a rimboschimenti di pino nero (Pinus nigra) e pino marittimo (Pinus pinaster) continua




 
Santuario delle Rocche - Olbicella
Basta un piccolo passo e sei già in viaggio

Sei nel piazzale sottostante al Santuario di N.S. delle Rocche, a fianco all’ ex Trattoria: davanti a te inizia la salita verso il Santuario, che supererai alla sinistra entrando nel bosco. Procedi sullo sterrato principale in decisa salita (ignorando alcune deviazioni dapprima sulla tua sinistra, successivamente sulla tua destra) per guadagnare un evidente pianoro in mezzo al bosco; superatolo, sali di nuovo decisamente: la strada piega a sinistra (alcune deviazioni a destra da ignorare) e la pendenza si fa più dolce: sulla tua sinistra una piccola edicola votiva: procedi ancora oltre per qualche centinaio di metri ed arrivato ad un incrocio, vai a destra in falsopiano (2.3 km). Scorgi alcuni ruderi di cascine (loc. Bancarelle), ed in uno spiazzo frequentemente allagato cerchi, GPS alla mano, una mulattiera che sale abbastanza ripida sulla sinistra e procede sempre in salita fino ad intersecare una evidente pista forestale che va attraversata; dalla parte opposta trovi un evidente sentiero che prosegue in salita e si immette successivamente in un’altra mulattiera (all’intersezione svolta a destra); ancora un po’ di salita e giungi ad un pianoro, recentemente disboscato, in cui noti una traccia che sale decisa a sinistra, fino a guadagnare in mezzo al bosco una selletta: sei arrivato alle pendici del Monte del Ratto (vetta 685 mt s.l.m.), e ti godi uno stupendo panorama sulla Valle del Rio Meri; mentre ti asciughi il sudore (anche d’inverno!) pensa che dovrai scendere là sotto e risalire il versante opposto. (+ 1,5 km, 3,8 km dalla partenza) continua

 
I LAGHI DELLA LAVAGNINA

Sentiero Naturalistico dei Laghi della Lavagnina





 

Con l’auto si arriva direttamente al bacino inferiore uscendo al casello di Ovada (A26) e proseguendo verso Lerma e Casaleggio Boiro, appena entrati in paese svoltate a destra seguendo l’indicazione per i laghi e in dieci minuti sarete alla diga. Il Sentiero Naturalistico dei Laghi di Lavagnina (SNL) ripercorre a tratti il confine settentrionale del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo, inoltrandosi in una valle di notevole valore paesaggistico e di particolare interesse geologico e botanico (indicati da segnavia arancioni con sigla SNL e numeri progressivi). Partendo dalla diga del lago Inferiore (350 mt. s.l.m.) il sentiero si snoda per circa 3 km su un facile tracciato pedonale pressoché pianeggiante, caratterizzato da un minimo dislivello nel tratto terminale. Il panorama è stupendo in qualsiasi stagione, ma soprattutto d’estate col caldo torrido e profumato che sale dalle rocce metallifere e l’assordante frinire ipnotico delle cicale. Arrivati al lago Superiore (in 35 – 40 minuti), interrato, assisterete allo spettacolo della diga trasformata in cascata. Con un po’ di fortuna…in tutta la zona a monte potrete fare il bagno (assolutamente proibito nel lago Inferiore per la possibilità concreta della formazione di mulinelli) e pic nic in famiglia circondati da una cornice incantevole con il monte Tobbio (1092 mt. s.l.m.) sullo sfondo, ma senza accendere fuochi….

I Laghi della Lavagnina fanno parte del Parco Naturale delle Capanne di Marcarolo.






 

VALLI DEL LATTE



Traversata Ovada - Valle Garrone 

Basta un piccolo passo e sei già in viaggio

 

Dal paese di Costa di Ovada si prende la strada in direzione di Rossiglione e si oltrepassano in sequenza prima i bivi di Requagliolo e Santa Lucia. La strada nel frattempo diventa sterrata e dopo alcuni brevi strappi più ripidi percorre dolcemente lo spartiacque delle valli stura e orba. Raggiunta nuovamente la strada asfaltata e sconfinato in terreno ligure si prosegue dopo una breve discesa, a destra tra cascine e stalle abitate. Sempre in falso piano si tralascia una strada che scende a sinistra e si perviene ad un secondo bivio. Girare a destra seguendo le indicazioni per la valle garrone e il lago di ortiglieto e in discesa tra alpeggi, cascine e boschi di ceduo arrivare ad una pontina, proseguire ed in breve raggiungere la chisa della guardia avamposto della bella zona abitata a poca distanza dalle rive del lago di ortiglieto.





 

 



Alla scoperta del Santuario di San Pancrazio



Il santuario sorge sulla sommità del colle che sovrasta Silvano d'Orba. Il santuario, costruito sulla cima contornata da fitti boschi, ha una storia antichissima. Pare che la chiesa sia stata eretta nel XII secolo dai monaci benedettini, fondatori dell’Abbazia di Santa Giustina a Sezzadio e grandi promotori del culto di San Pancrazio, che la costruirono per continuare la colonizzazione della “Grande selva dell’Orba”. Altre fonti, invece, fanno risalire l’origine a tempi molto più antichi. Avrebbe fatto parte, inizialmente, di un sistema difensivo formato da recinzioni e capisaldi, che si sarebbe snodato tra le valli parallele del torrente Piota e del rio Cremosino, che convergeva proprio nei pressi della chiesa stessa.

Dall'abitato di Silvano d'Orba si sale nella parte alta del paese, la strada dopo qualche curvasi fa più stretta e dopo diversi tornanti incomincia il sentiero.


 

 



La fontana di Santa Lucia



Si parte da Costa di Ovada, la fontana si trova a circa due kilometri dall'abitato, in mezzo al bosco. L’acqua fresca che sgorga dalla sua fonte, secondo la tradizione, è curativa e aiuta la vista. Vicino alla fontana è presente una piccola cappella edificata nel secolo XVIII dedicata a Sant' Anna e a S. Lucia. Molto apprezzata e partecipata la tradizionale "Festa nel bosco". Una piccola lapide presente nella cappella/fontana situata di fronte alla chiesetta recita : "Il corpo e l'anima del pellegrino riposo trovino a te vicino.



 

DA OVADA alla CHIESA DI SANTA LIMBANIA

passando dall'antica strada delle vecchie di Rocca Grimalda

Basta un piccolo passo e sei già in viaggio


Il Percorso comincia da Ovada, si cammina lungo il fiume Orba in direzione di Rocca Grimalda per circa un'ora fino a raggiungere lo sbarramento sul fiume e si continua costeggiando il canale artificiale su una strada sterrata che attraversata la ferrovia finisce al depuratore  sbuca sulla provinciale (SP185) all'altezza del depuratore di Rocca Grimalda. Dopo 50 metri di strada provinciale, in direzione di Rocca Grimalda, sulla sinistra si inerpica l'antica strada delle vecchie che consente di raggiungere Rocca Grimalda passando per i boschi della rocca. Si arriva all'altezza del Castello di Rocca Grimalda e si attraversa il paese per raggiungere la chiesa di Santa Limbania.

Esiste un antico sentiero che collega direttamente la chiesa con la provinciale ma attulamente è impraticabile in quanto non è stata più stata fatta la manutenzione.




 

LA DIGA DI MOLARE

passando per le Garrone
Basta un piccolo passo e sei già in viaggio


Le Garrone" è una località del Comune di Rossiglione, posizionata all'altezza di Loc. Ortiglieto ma in sponda destra del Torrente Orba. Costituita da una serie di numerose cascine ed abitazioni sparpagliate tra prati e boschi di castagno e rovere, si sviluppa lungo la valle del Rio delle Brigne, affluente di destra orografica del Torrente Orba. La confluenza avviene proprio in corrispondenza della Diga di Molare.Il disastro del 1935 e la conseguente definitiva interruzione della strada carozzabile, che univa le due sponde della Valle Orba, inflissero un colpo mortale allo sviluppo delle Garrone.

Come raggiungere le Garrone?

 

Una volta giunti a Rossiglione (uscite A26 di Ovada o Masone a seconda della vostra provenienza), dovrete:

percorrere la SP n.41 per Tiglieto ben indicata che si imbocca poco prima dell’ingresso al paese di Rossiglione per chi proviene da Ovada.

Percorrere la SP. n.41 per circa 5 km dopo di che svoltare a destra ed imboccare la strada per Loc. Garrone/Lago di Ortiglieto (SP. n.79 “Via valle Gargassa”) ben indicata.

continua




 

IL LAGO DI ORTIGLIETO

Basta un piccolo passo e sei già in viaggio

Se si percorre la strada provinciale che da Frazione Madonna delle Rocche conduce a Olbicella (S.P. n.207) oltrepassato Bric Zerbino, la Valle Orba da stretta ed inforrata si apre improvvisamente.

Il nome "Ortiglieto" deriva presumibilmente da "orti di Tiglieto". I dolci pendii di questo settore erano infatti coltivati nei tempi passati e soprattutto erano di proprietà dei frati Cistercensi che aveva sede nella vicina località.

Il Lago di Ortiglieto rappresenta una piccola porzione del vecchio grande Lago ed è generato da uno sbarramento posizionato a circa 450 m verso monte di Sella Zerbino.

continua




 

L'ANELLO DI SAN LUCA

sentiero 559
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Da Molare si percorre la SP 205 fino al km 1+ 500, in direzione Cassinelle-Olbicella, quindi al successivo incrocio si svolta a sinistra per San Luca – Olbicella, si prosegue sulla SP 207 e all’altezza del km 5 + 800 si prende sulla destra la strada comunale che conduce in 2 km alla frazione di San Luca, dove si parcheggia nei pressi della chiesa e delle Pro Loco.

San Luca, piccola frazione di Molare, è posta a circa 500 mt. s.l.m., immersa nel verde dell’Alta Valle Orba, al confine con la regione Liguria e il suo fulcro è rappresentato dall’antica chiesetta, intorno alla quale sono sorte negli anni una serie di case e cascinali sparsi continua




 

L'ANELLO DI BANDITA

sentiero 561
Basta un piccolo passo e sei già in viaggio

Da Molare si percorre la SP 205 fino a Cassinelle; dal capoluogo si seguono le indicazioni per la frazione Bandita, dove si parcheggia nel piazzale davanti al cimitero.

Bandita è la principale frazione di Cassinelle e sorge sulle boscose colline dell’Alto Monferrato, tra Acqui e Ovada.

Il percorso parte dal piazzale del cimitero (525 m), prende a sinistra in direzione di Borgo Mazzacani, seguendo l’asfalto per circa un chilometro e dopo una deviazione sulla destra, che attraversa un boschetto e un’area prativa, ritorna sulla strada asfaltata e prosegue sulla strada vicinale che ben presto diviene inghiaiata, sovrapponendosi al sentiero 559 (Anello di San Luca).

Superati un tornante e due abitazioni il cammino giunge ad un trivio dove lascia la carrareccia e svolta a sinistra prendendo la mulattiera dal fondo roccioso che risale le pendici del Monte Ratto continua




 

MONTE COLMA

sentiero località Magnoni - Monte Pracaban
Basta un piccolo passo e sei già in viaggio

Da Ovada si prende la provinciale SP 171 che sale a Tagliolo Monferrato; superato il paese si prosegue diritto in direzione Belforte per 500 metri, fino a trovare sulla sinistra la strada comunale della Colma che in 4,5 km. conduce al piccolo piazzale in località Magnoni, dove termina l’asfalto e si può parcheggiare l’auto. Dalla località Magnoni (503m) il percorso segue il segnavia caratterizzato da due quadrati gialli, prende la strada inghiaiata di destra in lieve salita, tenendo poi la sinistra al successivo bivio e proseguendo sulla carrozzabile fino a giungere ad una biforcazione nei pressi di una staccionata, ove tiene la mulattiera di sinistra.

Il cammino prosegue in salita tra spazi aperti e tratti boscati, supera il bivio con il sentiero 416a, riducendosi a sentiero attraverso esemplari di roverella (Quercus pubescens) e orniello (Fraxinus ornus); superato uno spazio aperto che offre una veduta panoramica sul territorio circostante, il sentiero risale il versante attraverso un bel bosco di castagno (Castanea sativa), giungendo sul crinale, ove svolta bruscamente a sinistra.

Il percorso arriva ai ruderi di una antica cascina, svolta a destra e giunge in pochi metri in cima al Monte Colma (835m), caratterizzato da un grosso macigno; purtroppo la vegetazione impedisce la visione del paesaggio circostante continua




 


 

 

 

 

 

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